MT96: (S)consigli Finanziari per il 2024
Questa settimana tratteremo le prospettive macro e quelle dei mercati azionari. Per tradurre le parole in pratica, andremo dritti al sodo e senza peli sulla lingua, così come ci piace a noi che mastichiamo i mercati giorno e notte. Naturalmente, tutto ciò che segue è la mia (la nostra, ndr) opinione, non una consulenza finanziaria. Il vecchio adagio secondo cui la storia si ripete è solitamente corretto, ma questo ciclo è stato insolito. O meglio, le previsioni di un anno positivo (il 2023, ndr) le avevamo azzeccate e anche il timing. Quello che è mancato, e lo dico con l’onestà intellettuale che mi contraddistingue, è stata non calcolare correttamente l’ultima fase dell’ultimo trimestre dell’anno davvero devastante, cattiva, che ha fatto più male che bene, vedendo le cose dall’interno. Ma facciamo un passo indietro.
A metà del 2019 l'economia globale stava rallentando. L'aumento dei posti di lavoro si era arrestato, i mercati dei pronti contro termine richiedevano interventi e Federal Reserve e Banca Centrale Europea avevano già iniziato a tagliare i tassi (o nel caso della Bce non li avevano alzati affatto). È in questo contesto di debolezza che nel 2020 una pandemia ha sconvolto l'intera economia mondiale. Oltre a sconvolgere settori specifici, la pandemia ha dato il via allo stimolo monetario e fiscale più aggressivo della nostra storia. Nel 2021, la ripresa dell'economia reale si è combinata con gli stimoli repressi e il denaro facile, dando vita a una febbre di eccessi nei mercati finanziari. Ma il 2022 ha portato i postumi della sbornia, che si sono protratti fino all'inizio del 2023. Anche se forse non si può parlare di «recessione» in generale, abbiamo assistito a venti contrari profondi e dolorosi in molti settori dell'economia.
Questa è una delle poche classifiche «up only» in circolazione: sfortunatamente, è l’insostenibile debito pubblico degli Stati Uniti | Game of Trades
La maggior parte delle big-tech hanno iniziato una serie impressionante di licenziamenti di massa, mentre lavoratori pagati per stare a casa iniziavano a foraggiare una tendenza di rifiuto verso il lavoro attivo, spostando le attività verso i servizi e la speculazione. Abbiamo poi vissuto una fase inflattiva spaventosa e il rialzo dei tassi più veloce della storia. E i mercati cosa hanno fatto? Con delle scuse che hanno molto a che fare con l’impianto capitalistico delle economie dei nostri tempi, hanno foraggiato i pochi e deluso i molti. I record degli ultimi anni rientrano nelle logiche della liquidità, ma non in quelle del senso logico. L'espansione monetaria ha dapprima stimolato la domanda fino a quando poi i prezzi non hanno recuperato il ritardo, mandando in bolla i principali titoli di Wall Street prima e contagiando l’Europa tutta, poi.
Abbiamo sperimentato una recessione dei beni. Dopo uno spostamento senza precedenti verso la spesa per i beni durante la pandemia, la normalizzazione della domanda e l'eccesso di scorte hanno portato a una drammatica inversione di tendenza in settori come quello manifatturiero, dei trasporti e delle spedizioni, dopo un periodo di estrema rigidità durante la pandemia. Questi segnali hanno portato a molti indicatori di recessione falsamente positivi che hanno ignorato l'insolito disaccoppiamento dei settori dei beni e dei servizi. Risultato? 2023 record per l’Europa con un +20% diffuso e decollo di Wall Street con Nasdaq che mette a segno un +55% raggiungendo e superando il massimo storico precedente.
Anno da record per i mercati azionari: Nasdaq +55%! | Investing dot com
Nel mondo delle favole, nessuno di questi fattori contrari è stato in grado di far deragliare la crescita complessiva dell’occupazione e della produzione. Ancora più importante, tutti questi fattori stanno ora migliorando. L’industria tecnologica ha perso terreno, è tornata a crescere e si sta imbarcando in una nuova ondata di spese a debito, così come stanno facendo le principali economie mondiali. L’inflazione è diminuita, il potere d’acquisto reale del reddito sta migliorando e le famiglie sono già state ampiamente svezzate dagli stimoli dell’era della pandemia. Il sentiment dei consumatori è basso ma in miglioramento.
Mentre diamo il benvenuto al 2024, sembra che queste tendenze positive continueranno. Notate bene ho detto «sembra». Perchè il punto è proprio lì: quando i mercati finanziari vogliono farti credere che qualcosa sia certa, ecco che accade l’imponderabile. Considerato il contesto macro economico, la mia opinione rimane tendente alla positività. O meglio, mi aspetto un consolidamento e un trading range divertente per i trader ma noioso per gli investitori. La mia preferenza è quella di sovrappesare i servizi, l’immobiliare (che ha terribilmente sofferto nel 2023) e gli energetici, anch’essi sotto pressione. Ma la mia più grande scommessa di quest’anno è la Cina.
Ricorda questo dato per il 2024: L'indice composito di Shanghai scende sotto quota 2.900, in calo di quasi il 15% rispetto al picco di Aprile. Per fare un confronto, da allora l’indice MSCI World è cresciuto del 13%. Divario prestazionale del 28% | Bloomberg
Sono più titubante nei confronti del mercato domestico italiano e l’Eurozona che hanno prospettive di crescita secolare più deboli, una storia di rendimenti del mercato azionario peggiore, ma che tuttavia hanno visto i loro mercati rimbalzare verso nuovi massimi. L’unico mercato internazionale che sembra maturo per una sovra-performance è la Cina. La divergenza tra le azioni cinesi e tutte le altre principali economie è stata estrema. Mentre la maggior parte degli indici azionari di tutto il mondo sono ai massimi storici o quasi, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha ormai cancellato ventisei anni di guadagni di prezzo, scambiando oggi allo stesso livello del 1997 dopo essere sceso del 46% dall’inizio del 2021.
Il paese si trova ad affrontare il collasso storico del mercato immobiliare, scarsa demografia e consumi tiepidi, ma questi problemi sono ormai ben noti. Guardando al futuro, penso che sia utile indirizzare lo sguardo verso l’Asia in generale: i margini di apprezzamento sono davvero interessanti se si vuol comprare a sconto. Nessuno conosce il futuro ma meglio comprare qualcosa durante i saldi che a prezzo pieno e sui massimi storici. La storia del cappotto di cui vi ho parlato spesso nel nostro viaggio torna sempre in mente: voi siete tra quelli che comprano abbigliamento al 50% di sconto o vi presentate «come i pirla» il primo giorno utile, comprando a prezzo pieno? Non è una questione di avidità, di denaro o altro, bensì di opportunità. Riflettiamoci un pò su.
India is the new China? Probabile, ma la dicotomia delle economie mondiali non continuerà a lungo con una Cina così debole | MacroMicro
La sotto-performance dell’azionario emergente è giustificata dai problemi strutturali in cui si dibatte il colosso asiatico. Pur ammettendo che l’importanza della domanda cinese per le aziende Europee (con la Germania in primis, ndr) si sia recentemente ridotta, una correlazione stabilmente negativa tra le borse dei 2 continenti sembra uno sviluppo improbabile. Su queste basi, una temporanea convergenza sembra un esito auspicabile già dai prossimi mesi con la ripresa del dragone nel 2024.
Buone feste e buon anno dal team di Macro Talk!